AGILE WORKERS (EX EUTELIA)
L'INFORMAZIONE LIBERA ED INDIPENDENTE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI AGILE EX EUTELIA. «La vera rivoluzione deve cominciare dentro di noi.» (Ernesto Che Guevara)
mercoledì 6 ottobre 2010
ULTIMISSIME EUTELIA 5 OTTOBRE
EUTELIA: ROMANI, INTERESSAMENTO PER UNA SOLUZIONE POSITIVA (AGI) - Roma, 5 ott. -Successivamente all'incontro che si e' tenuto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico con i sindacati e le istituzioni locali, il ministro on. Paolo Romani ha incontrato le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali per un esame della gravissima situazione della societa' "Agile in a.s.". Il Ministro, informa una nota, ha garantito il proprio interessamento affinche' si arrivi ad una positiva soluzione del problema. In particolare, insieme agli uffici del Ministero affrontera' le questioni relative alle criticita' ancora presenti per quanto riguarda le commesse in corso e quelle relative alle commesse da acquisire. Infine, per quanto riguarda il programma (Piano Industriale) il Ministro Romani chiedera' ai commissari di anticipare la sua presentazione entro il mese di ottobre e al tempo stesso ha garantito che sollecitera' soluzioni per il rilancio delle attivita' produttive. Il prossimo incontro e' previsto per il 20 ottobre per un esame preventivo del Piano Industriale. (AGI)
lunedì 13 settembre 2010
PRESIDIO A ROMA..RIPARTE LA NOSTRA VERTENZA
EX EUTELIA-AGILE: RIPARTE TAVOLO, LAVORATORI IN PRESIDIO (ANSA) - ROMA, 13 SET - Si e' riaperta oggi al Ministero dello Sviluppo economico la discussione sulla vertenza Agile (ex Eutelia), l'azienda di consulenza e servizi tecnologici in amministrazione straordinaria, con circa 1.500 lavoratori coinvolti. Sotto al Ministero di via Veneto sono alcune decine i lavoratori, venuti da Firenze, Napoli, Bari e altre parti d'Italia, in presidio. ''Chiediamo innanzitutto - spiega Gianni Seccia, della Fiom-Cgil di Roma - che ci sia una prospettiva occupazionale futura e non ci siano solo ammortizzatori sociali. Per questo e' necessario che non si venda quel che e' rimasto, chiediamo quindi che Agile rientri nel gruppo Eutelia e chiediamo di poter partecipare alle gare, salvaguardando le commesse che abbiamo e acquisendo la possibilita' di lavorare su delle nuove''. Per questo, aggiunge il sindacalista, ''non solo e' necessario fornire uno strumento normativo, che permetta ai lavoratori cacciati da procedura concorsuale di poter lavorare, ma anche permettere che si affaccino imprenditori per poter, insieme all'ausilio del governo, creare le condizioni per il rilancio dell'azienda''. E, sottolinea Seccia, ''togliere dalle spese della collettivita' 1.100 lavoratori in cigs''. Per il sindacalista ''le condizioni ci sono tutte, ci vuole la volonta' politica''
martedì 13 luglio 2010
LE MANI DELLA PROCURA SUL CASTELLO DI SAMUELE LANDI
Arezzo, 13 luglio 2010 -(La Nazione)
AAA castello vendevasi. Vendevasi appunto, all’imperfetto. Perchè da ieri mattina il castello di Policiano, 46 stanze e un parco di 11 ettari, non si vende più. Prima dei compratori sono arrivati gli uomini della procura che hanno piazzato sul cancello i sigilli del sequestro preventivo. Chiesto dal Pm Roberto Rossi e disposto dal Gip Simone Salcerini. Per l’ufficio dell’accusa, la splendida dimora, pur intestata alla moglie Laura, è di proprietà di Samuele Landi, l’ex amministratore delegato di Eutelia che da venerdì è inseguito da un’ordinanza di custodia cautela dell Gip romano Elvira Tamburelli. Lui non si trova, le indiscrezioni, insistenti, quasi unanimi, dicono che è in Dubai, dove da qualche settimana ha avviato una nuova attività. Stavolta però l’inchiesta dei Pm romani (l’aggiunto Nello Rossi con i sostituti Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Francesca Loy) non c’entra. C’entra eccome invece il filone aretino della bufera giudiziaria che ha investito i Landi ed Eutelia, quello nel quale il Pm Rossi ipotizza una bancarotta da quasi 100 milioni di euro: 60 (già falso in bilancio) per il trasferimento, considerato finto, della proprietà della società "Voiceplus", e 33 (già appropriazione indebita) per le triangolazioni di fondi da Arezzo alla Bulgaria, alla Romania e infine alla Svizzera.
Sequestro preventivo significa che si vuole evitare la dispersione del patrimonio di Samuele Landi, e quindi anche del Castello, in modo che possa fare da garanzia nell’inchiesta penale e poi nel processo. La grande dimora, invece, era stata messa in vendita, come risulta anche dal sito ufficiale che ne riporta foto degli interni e degli esterni nonchè prezzo richiesto agli eventuali acquirenti: 8 milioni e mezzo di euro. Proprio da Internet sono partiti gli inquirenti per far scattare l’allarme. Lì c’è una descrizione della villa-fortezza, un po’ castello e un po’ grande villa di campagna, che assomiglia a una storia da Mille e una Notte. Basta guardare le foto: ulivi secolari, un fronte in stile dimora toscana dell’epoca d’oro e un fronte da antico fortilizio con tanto di torre, stanze piene di mobili d’epoca, di arazzi, icone, poltrone, sale da pranzo e via descrivendo. Chiunque voleva farsi avanti poteva fino a ieri riempire il modulo che si trova all’interno del sito e poi aspettare di essere contattato, magari per una visita di persona: il castello si trova sulla collina sopra Policiano.
Gli interessati, però, sono stati preceduti dalla procura. Il Pm Rossi ha avanzato la sua richiesta di sequestro preventivo che è stata firmata venerdì dal Gip Salcerini. Poi una breve pausa nel fine settimana e ieri l’apposizione dei sigilli, preceduta dalla trascrizione alla conservatoria dei registri immobiliari. Se finora c’erano i giovedì nera di Wall Street, ora ci sono anche i venerdì neri di Samuele Landi. Non capita mica tutti i giorni di sfuggire all’arresto con un dribbling e di vedersi contemporaneamente sequestrare un castello.
Sequestro preventivo significa che si vuole evitare la dispersione del patrimonio di Samuele Landi, e quindi anche del Castello, in modo che possa fare da garanzia nell’inchiesta penale e poi nel processo. La grande dimora, invece, era stata messa in vendita, come risulta anche dal sito ufficiale che ne riporta foto degli interni e degli esterni nonchè prezzo richiesto agli eventuali acquirenti: 8 milioni e mezzo di euro. Proprio da Internet sono partiti gli inquirenti per far scattare l’allarme. Lì c’è una descrizione della villa-fortezza, un po’ castello e un po’ grande villa di campagna, che assomiglia a una storia da Mille e una Notte. Basta guardare le foto: ulivi secolari, un fronte in stile dimora toscana dell’epoca d’oro e un fronte da antico fortilizio con tanto di torre, stanze piene di mobili d’epoca, di arazzi, icone, poltrone, sale da pranzo e via descrivendo. Chiunque voleva farsi avanti poteva fino a ieri riempire il modulo che si trova all’interno del sito e poi aspettare di essere contattato, magari per una visita di persona: il castello si trova sulla collina sopra Policiano.
Gli interessati, però, sono stati preceduti dalla procura. Il Pm Rossi ha avanzato la sua richiesta di sequestro preventivo che è stata firmata venerdì dal Gip Salcerini. Poi una breve pausa nel fine settimana e ieri l’apposizione dei sigilli, preceduta dalla trascrizione alla conservatoria dei registri immobiliari. Se finora c’erano i giovedì nera di Wall Street, ora ci sono anche i venerdì neri di Samuele Landi. Non capita mica tutti i giorni di sfuggire all’arresto con un dribbling e di vedersi contemporaneamente sequestrare un castello.
sabato 10 luglio 2010
ARRESTI EUTELIA, AGILE E OMEGA. SAMUELE LANDI LATITANTE A DUBAI
Otto gli arresti per bancarotta fraudolenta, nell'inchiesta Agile-Eutelia.
In cella anche Antonangelo Liori, il pregiudicato che fu direttore de L'Unione Sarda, che in una telefonata dice: «Se fallisce l'azienda io continuo ad avere villa ed elicottero». I finanzieri si sono presentati all'alba nella sua villetta cagliaritana di Barracca Manna con l'ordinanza di custodia cautelare. Poche ore dopo Antonangelo Liori ha varcato il pesante portone del carcere di Buoncammino. Il giornalista è accusato di bancarotta fraudolenta nell'inchiesta della Procura di Roma sul gruppo societario Agile-Eutelia, attivo nel settore delle telecomunicazioni.
Oltre a Liori, sono stati raggiunte dall'ordinanza altre sette persone. Secondo gli inquirenti Liori e gli altri dirigenti del gruppo, acquistavano società in difficoltà economica, incassavano le commesse (milionarie) senza pagare dipendenti, contributi previdenziali, tasse, impostate e Iva. Gli uomini del nucleo speciale di polizia valutaria di Milano, che stanno svolgendo le indagini, hanno eseguito decine di perquisizioni in tutta Italia. I militari del gruppo di Cagliari, che hanno collaborato al blitz di ieri, hanno fatto visita anche al fratello di Antonangelo Liori, Sebastiano, indagato a piede libero, e ad altre tre persone coinvolte per ora in modo marginale. Sono stati sequestrati documenti e file di computer.
L'ORGANIGRAMMA Le misure restrittive richieste dai magistrati di Roma (Cascini, Ielo e Loy) sono state accolte dal gip capitolino Elvira Tamburelli ed eseguite dai finanzieri. A Terni sono stati arrestati Pio Piccini (presidente ed amministratore di Omega, e amministratore unico di Agile) e Marco Fenu (dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega), a Siena Leonardo Pizzichi (presidente del cda di Eutelia), a Milano Claudio Marcello Massa (amministratore di fatto di Agile e amministratore pro-tempore del gruppo Omega, esperto finanziario e responsabile dei movimenti economici delle società), a Torino Salvatore Riccardo Cammalleri (amministratore unico e procuratore di Agile) e ad Arezzo Isacco Landi (consigliere di amministrazione di Eutelia).
È ricercato Samuele Landi, presidente del cda di Agile e amministratore di Eutelia, che si dovrebbe trovare a Dubai. È probabile che qualcun altro degli arrestati (forse proprio Liori) stesse programmando un viaggio di sola andata nel paradiso degli Emirati. Per evitare il pericolo di fuga, ma anche l'inquinamento delle prove e, soprattutto, la reiterazione del reato (gli indagati sarebbero al centro di altre inchieste con le stesse accuse) il gip ha accolto la richiesta della custodia cautelare in carcere. «Chiederemo il riesame al Tribunale di Roma, e per ora preferiamo non dire nulla», commenta l'avvocato Mariano Delogu che difende Liori insieme al figlio Massimo.
IL RUOLO DI LIORI L'ex direttore de L'Unione Sarda, che non ha alcun ruolo ufficiale nelle società, è ritenuto il dominus del gruppo Omega, l'uomo che va a caccia degli affari e che muove tutti i fili. Non solo. Dalle intercettazioni telefoniche e dai movimenti bancari è emerso che dietro le due multinazionali inglesi Restform Limited e Anglo Corporate Management Limited, che controllano “a cascata” una serie di altre società (Libeccio srl, Tyche srl, Theia srl, Omega srl e Agile srl), c'è il suo nome. Di fatto sarebbe il beneficiario economico delle due multinazionali britanniche. L'inchiesta dei finanzieri di Milano era iniziata dopo la cessione della società Agile srl da parte della quotata Eutelia a Omega. Una vendita “sospetta” che ha attirato le attenzioni dei militari del nucleo speciale di polizia valutaria.
LE VITTIME Per mesi i finanzieri hanno ricostruito quello che è stato definito «sistema di frode», tanto da portare «l'importante gruppo societario “Agile-Eutelia” ad una situazione di gravissimo dissesto economico-finanziario e di insolvenza per milioni di euro anche nei confronti di migliaia di lavoratori». Il gruppo avviava le trattative finalizzate all'acquisto di altri gruppi societari in crisi, nei settori delle telecomunicazioni, dell'information technology, della logistica e immobiliare. L'azione successiva, come accaduto nel caso di Agile, era incassare le commesse e portare al fallimento le società. Le principali vittime, oltre allo Stato, erano i dipendenti. Dagli accertamenti degli inquirenti, gli otto indagati (con ruoli diversi) avrebbero fatto volatilizzare circa undici milioni di euro dalla Agile srl, sottraendo anche i crediti della stessa società (cinque milioni e mezzo).
«TANTO HO L'ELICOTTERO» Nell'ordinanza il giudice Tamburelli parla di «fatti criminosi gravi e allarmanti per la collettività», svolti dagli indagati «nell'assoluta indifferenza dei gravissimi danni cagionati che hanno coinvolto quasi 2000 dipendenti». Il gip evidenzia la «spregiudicatezza ed arroganza nell'agire a fini di arricchimento personale». Un esempio su tutti la telefonata del 16 aprile 2010 tra i fratelli Liori. Antonangelo riferisce a Sebastiano di un incontro con i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil ai quali ha detto che se anche dovesse fallire Agile «io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa».
In cella anche Antonangelo Liori, il pregiudicato che fu direttore de L'Unione Sarda, che in una telefonata dice: «Se fallisce l'azienda io continuo ad avere villa ed elicottero». I finanzieri si sono presentati all'alba nella sua villetta cagliaritana di Barracca Manna con l'ordinanza di custodia cautelare. Poche ore dopo Antonangelo Liori ha varcato il pesante portone del carcere di Buoncammino. Il giornalista è accusato di bancarotta fraudolenta nell'inchiesta della Procura di Roma sul gruppo societario Agile-Eutelia, attivo nel settore delle telecomunicazioni.
Oltre a Liori, sono stati raggiunte dall'ordinanza altre sette persone. Secondo gli inquirenti Liori e gli altri dirigenti del gruppo, acquistavano società in difficoltà economica, incassavano le commesse (milionarie) senza pagare dipendenti, contributi previdenziali, tasse, impostate e Iva. Gli uomini del nucleo speciale di polizia valutaria di Milano, che stanno svolgendo le indagini, hanno eseguito decine di perquisizioni in tutta Italia. I militari del gruppo di Cagliari, che hanno collaborato al blitz di ieri, hanno fatto visita anche al fratello di Antonangelo Liori, Sebastiano, indagato a piede libero, e ad altre tre persone coinvolte per ora in modo marginale. Sono stati sequestrati documenti e file di computer.
L'ORGANIGRAMMA Le misure restrittive richieste dai magistrati di Roma (Cascini, Ielo e Loy) sono state accolte dal gip capitolino Elvira Tamburelli ed eseguite dai finanzieri. A Terni sono stati arrestati Pio Piccini (presidente ed amministratore di Omega, e amministratore unico di Agile) e Marco Fenu (dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega), a Siena Leonardo Pizzichi (presidente del cda di Eutelia), a Milano Claudio Marcello Massa (amministratore di fatto di Agile e amministratore pro-tempore del gruppo Omega, esperto finanziario e responsabile dei movimenti economici delle società), a Torino Salvatore Riccardo Cammalleri (amministratore unico e procuratore di Agile) e ad Arezzo Isacco Landi (consigliere di amministrazione di Eutelia).
È ricercato Samuele Landi, presidente del cda di Agile e amministratore di Eutelia, che si dovrebbe trovare a Dubai. È probabile che qualcun altro degli arrestati (forse proprio Liori) stesse programmando un viaggio di sola andata nel paradiso degli Emirati. Per evitare il pericolo di fuga, ma anche l'inquinamento delle prove e, soprattutto, la reiterazione del reato (gli indagati sarebbero al centro di altre inchieste con le stesse accuse) il gip ha accolto la richiesta della custodia cautelare in carcere. «Chiederemo il riesame al Tribunale di Roma, e per ora preferiamo non dire nulla», commenta l'avvocato Mariano Delogu che difende Liori insieme al figlio Massimo.
IL RUOLO DI LIORI L'ex direttore de L'Unione Sarda, che non ha alcun ruolo ufficiale nelle società, è ritenuto il dominus del gruppo Omega, l'uomo che va a caccia degli affari e che muove tutti i fili. Non solo. Dalle intercettazioni telefoniche e dai movimenti bancari è emerso che dietro le due multinazionali inglesi Restform Limited e Anglo Corporate Management Limited, che controllano “a cascata” una serie di altre società (Libeccio srl, Tyche srl, Theia srl, Omega srl e Agile srl), c'è il suo nome. Di fatto sarebbe il beneficiario economico delle due multinazionali britanniche. L'inchiesta dei finanzieri di Milano era iniziata dopo la cessione della società Agile srl da parte della quotata Eutelia a Omega. Una vendita “sospetta” che ha attirato le attenzioni dei militari del nucleo speciale di polizia valutaria.
LE VITTIME Per mesi i finanzieri hanno ricostruito quello che è stato definito «sistema di frode», tanto da portare «l'importante gruppo societario “Agile-Eutelia” ad una situazione di gravissimo dissesto economico-finanziario e di insolvenza per milioni di euro anche nei confronti di migliaia di lavoratori». Il gruppo avviava le trattative finalizzate all'acquisto di altri gruppi societari in crisi, nei settori delle telecomunicazioni, dell'information technology, della logistica e immobiliare. L'azione successiva, come accaduto nel caso di Agile, era incassare le commesse e portare al fallimento le società. Le principali vittime, oltre allo Stato, erano i dipendenti. Dagli accertamenti degli inquirenti, gli otto indagati (con ruoli diversi) avrebbero fatto volatilizzare circa undici milioni di euro dalla Agile srl, sottraendo anche i crediti della stessa società (cinque milioni e mezzo).
«TANTO HO L'ELICOTTERO» Nell'ordinanza il giudice Tamburelli parla di «fatti criminosi gravi e allarmanti per la collettività», svolti dagli indagati «nell'assoluta indifferenza dei gravissimi danni cagionati che hanno coinvolto quasi 2000 dipendenti». Il gip evidenzia la «spregiudicatezza ed arroganza nell'agire a fini di arricchimento personale». Un esempio su tutti la telefonata del 16 aprile 2010 tra i fratelli Liori. Antonangelo riferisce a Sebastiano di un incontro con i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil ai quali ha detto che se anche dovesse fallire Agile «io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa».
venerdì 9 luglio 2010
EUTELIA ARRESTI E PERQUISIZIONI. ARRESTATI I LANDI
ROMA: VICENDA 'AGILE-EUTELIA', 8 ARRESTI E PERQUISIZIONI GDF IN TUTTA ITALIA Roma, 9 lug. - (Adnkronos) - Sono piu' di sessanta i finanzieri impegnati, dalle prime luci dell'alba, nell'esecuzione di 8 misure cautelari in carcere e 22 perquisizioni in numerose citta' italiane in merito alla complessa ricostruzione di un articolato sistema di frode che ha portato l'importante gruppo societario 'Agile-Eutelia', operante nel settore delle telecomunicazioni e dell'information technology, ad una situazione di gravissimo dissesto economico finanziario e di insolvenza per milioni di euro anche nei confronti di migliaia di lavoratori. L'attivita' odierna e' coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
giovedì 24 giugno 2010
venerdì 14 maggio 2010
IL TRIBUNALE DICHIARA FALLIMENTO DI LIBECCIO
La sezione fallimentare del tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento di Libeccio, la holding che controlla il gruppo Omega, società romana nella quale sono confluite alcune attività di information technology e i call center di Eutelia, l’azienda che da mesi è al centro delle proteste dei lavoratori che da tempo non percepiscono gli stipendi. I giudici del tribunale fallimentare (Ciampi, Vitiello e Perrotti), hanno dunque accolto l’istanza avanzata dal pm Carlo Nocerino che nelle scorse settimane aveva chiesto il fallimento della holding, alla quale è legato un consorzio di 16 aziende, tra cui Phonemedia e Videoline 2, con oltre 8.200 dipendenti. Secondo la procura la Libeccio, controllata da due fondi inglesi, ritenuti dagli inquirenti scatole vuote, è insolvente.I lavoratori di Eutelia, che da oltre sei mesi non percepiscono gli stipendi sono circa 2 mila in tutta Italia e da tempo hanno manifestato con sit in e altre forme di protesta per la loro situazione. In mattinata negli uffici della sezione fallimentare, si recherà il curatore fallimentare che dovrà accettare la curatela della holding.
Iscriviti a:
Post (Atom)